Esperienza del viaggio bizantino con Natalja Semjonova e Maria Shurgina

 Esperienza del viaggio bizantino con Natalja Semjonova e Maria Shurgina

 La ricerca condotta sui percorsi Bizantini in Puglia è stata l’occasione per riscoprire alcuni siti Bizantini della Puglia e della Basilicata insieme con la direttrice tecnica di agenzia viaggi Maria Shurgina (età 47 anni) di Bologna, che ha desiderato di venire in Puglia per conoscere il patrimonio delle chiese rupestri con gli affreschi Bizantini, che prima non aveva mai visitato. Maria ha una grande esperienza di lavoro con i pellegrini ortodossi e si occupa dell’organizzazione di viaggi a Bologna.

Sono stati dunque selezionati diversi luoghi che abbiamo visitato in situ, ed è stata fatta una verifica di come questi luoghi siano aperti per le visite, come sia possibile organizzarle, quanto questo sia facile o difficile, la possibilità e la disponibilità delle persone che li gestiscono ad organizzare in questi siti le celebrazioni, le preghiere ortodosse, ed è stata fatta una valutazione del possibile interesse per visitare questi luoghi per i pellegrini ortodossi.

Maria Shurgina è rimasta molto soddisfatta dal viaggio da noi compiuto ed è d’accordo sul fatto che il percorso che abbiamo fatto possa essere interessante come un nuovo itinerario per i pellegrini ortodossi.

Dopo il viaggio sono stati fatti una serie di video in lingua russa che sono stati messi sul canale Youtube “Italia Ortodossa” , dove abbiamo fatto vedere e raccontato i luoghi che abbiamo visitato con lo scopo di farli conoscere ad un pubblico vasto e di attrarre più persone a visitare questi posti.

 

Il piano del viaggio

1 giorno. Lunedì, 06/07/2020

Arrivo a Lecce di Maria Shurghina, con la famiglia (marito Filippo e figli gemellini Feodor e Varvara di 3 anni)

Carpignano Salentino. Cripta di Santa Marina e Cristina. Visita guidata.

Pranzo a Galatina

Gallipoli. Paseggiata nel centro storico

Mare a Rivabella di Gallipoli

Abbazia di San Mauro in campagna di Sannicola

Galatina. Basilica di Santa Caterina. Visita al museo della Basilica.

Soleto. Chiesa di Santo Stefano. Visita guidata con Francesco Magni

Pernottamento: B&B a Lecce

 

2 giorno. Martedì, 07/07/2020

Passeggiata a Lecce

San Cesario di Lecce. Chiesa bizantina di San Giovanni

Otranto. Duomo. Chiesa di San Pietro

Laghetto di Bauxite

Ruderi del monastero San Nicola di Casole

Faro della Palascia

Pranzo a Santa Cesarea Terme

Castro. Affreschi Bizantini all’esterno del Duomo

Mare ad Aquaviva di Marittima

Poggiardo: purtroppo abbiamo trovato il parco archeologico con la cripta di Santi Stefani di Vaste chiuso e non siamo riusciti a contattare nessuno per avere delle informazioni sicure.

Muro Leccese. Chiesa di Santa Marina

Pernottamento: agriturismo a Muro Leccese 

3 giorno. Mercoledì, 08/07/2020

Grecia Salentina. Martano. Zollino.

Casarano: purtroppo abbiamo trovato la Chiesa della Santa Croce di Casaranello chiusa sia la mattina che il pomeriggio, anche se secondo gli orari doveva essere aperta almeno di sera. Erano chiuse anche le altre chiese del paese e il Santuario Madonna della Campana. Abbiamo visto l’obelisco di San Giovanni Elemosiniere.

Ugento: la cripta del Crocefisso era chiusa e non abbiamo trovato nessuno che poteva aprirla.

Pranzo a Ugento

Mare a Torre San Giovanni. Maldive del Salento

Ruderi del monastero di San Salvatore vicino SanNicola: abbiamo tentato di raggiungere il sito, ma la stretta strada di campagna era inacessibile per una macchina grande.

Parabita. Basilica santuario della Madonna della Coltura

Alezio. Chiesa Madonna della Lizza. Affreschi Bizantini straordinari.

Galatone. Chiesa del Crocefisso

Nardò. Passeggiata nella città serale.

Rientro a Lecce. Pernottamento: B&B a Lecce

4 giorno. Giovedì, 09/07/2020

Abbazia di Cerrate. Visita guidata.

Brindisi. Reliquie di San Teodoro Tirone. La chiesa di Santo Sepolcro con gli affreschi l'abbiamo trovata chiusa perche è chiusa proprio il giovedi (“che fortuna!”). Visita alla Chiesa greca di San Nicola e padre Arsenio Aghiarsenita.

Fasano. Parco archeologico Lama d’Antico. Preghiera con il prete Ortodosso nella cripta. Spettacolo del restauro virtuale degli affreschi – proiezioni sui muri della cripta.

Massafra. Cripta di San Simine in Pantaleo. Preghiera ortodossa nella cripta. Raccolta delle piante aromatiche in campagna.

Santuario della Madonna della Scala. Cripta Madonna della Bona Nuova.

Mare a Policoro

Trasferimento alla Basilicata. Cena e pernottamento a Valsinni in una casa-vacanza

 

5 giorno 10/07/2020

Viaggio in Basilicata

Carbone. Cattedrale. Reliquie di Santa Maria Egiziaca e la reliquia della Santa Croce. Ruderi del monastero di Sant’Elia

Rivello. Chiesa Bizantina dell’Annunziata. Affreschi di San Giovanni Battista, San Nicola e San Pietro. Chiesa di San Nicola.

Pranzo a Seluci. Mare a Maratea.

Maratea. Santuario di San Biagio. Reliquie di San Biagio e San Macario.

Ritorno a Bologna

 

Il diario del viaggio dei pellegrini russi in Puglia

6 – 10 luglio 2020

 

6 luglio 2020

Il nostro viaggio è iniziato con la visita alla più famosa cripta bizantina di Carpignano Salentino di Santa Marina e Cristina che è ben nota per l’antichità degli affreschi conservati, autentici incunaboli della pittura bizantina provinciale, che rappresentano il Cristo in trono e la scena dell’Annunciazione, eseguiti per committenza del prete greco Leone e della moglie Crisolea, per mano del pittore Teofilatto nel 959; un secondo Cristo benedicente, insieme ad una Odegitria e santa Cristina, dipinto a devozione di un certo Aprile, per mano del pittore Eustazio nel 1020; le immagini di San Nicola e della Odegitria nel sottarco dell’arcosolio di una tomba, in cui una lunga iscrizione greca ricorda un figlio di un funzionario bizantino lì sepolto (Lavermicocca 2012, p. 74).

Tramite una chiamata al numero indicato sul sito è stato facile organizzare la visita. La guida Emanuele ha fatto per noi una visita guidata con descrizione dettagliata di ogni affresco.

Per quanto riguarda le celebrazioni ortodosse, non è possibile organizzarle, come ci ha detto la guida Emanuele, perché il vescovo di Otranto non è favorevole per queste iniziative. L’unica cosa che si può fare è una breve preghiera ortodossa.

Dopo aver pranzato e fatto una paseggiata nel centro storico di Gallipoli, ci siamo recati ad un’altro sito Bizantino molto suggestivo: la chiesa di San Mauro di Sannicola, del monastero italo-greco più importante del territorio della greca Gallipoli, conserva un ciclo di affreschi abbastanza completo (Falla 1991, p. 177). L'abbazia di San Mauro è un'abbazia ubicata a Sannicola, nella località di Lido Conchiglie: conserva un ciclo di affreschi risalenti al XIII secolo (Lavermicocca 2012, p. 84 – 85).

Storicamente invece l'abbazia risale al periodo compreso tra il X e il XII secolo, edificata da monaci basiliani italo-greci: la prima testimonianza scritta sul tempio risale al 1149, citato in una pergamena in lingua greca. Accanto all'abbazia sorse anche un monastero, o meglio una laura. L'intero complesso monastico era alle dipendenza o del monastero di Santa Maria delle Servine a Gallipoli, di cui non rimane alcuna traccia, o di quello di Santa Maria di Nardò. Dopo un primo periodo di prosperità, quando i monaci arrivarono a possedere anche numerosi appezzamenti terrieri nelle zone circostanti, il monastero cadde in rovina, tant'è che durante una visita nel 1547, il vescovo Pelegro Cibo parlava di strutture abbandonate. Nel 1968 l'abbazia è stata dichiarata monumento nazionale (Farenga 2012, p. 2 – 14).

Siamo saliti verso la chiesa attraverso un sentiero di campagna, si trova su una collina dalla quale si possono vedere paesaggi meravigliosi. Purtroppo abbiamo trovato la chiesa chiusa con un cancello di ferro, ma si poteva vedere l’interno e alcuni affreschi attraverso un’inferriata dell’ingresso. Questo luogo potrebbe essere interessante per i pellegrini perchè oltre la chiesa c’è anche il percorso da fare attraverso il paesaggio particolare Salentino, si sente un’atmosfera particolare di silenzio, la quale predispone alle preghiere e alle riflessioni spirituali. Quando siamo stati in questo luogo, abbiamo immaginato come tempo fa ci vivevano i monaci, probabilmente eremiti, e pregavano nelle grotte vicine. Da quanto so, ai pellegrini ortodossi piace visitare i luoghi di questo tipo. Si può passare il tempo speciale della preghiera, se c’è il sacerdote in un gruppo, fare una liturgia dentro la chiesa. Però nel caso della chiesa di San Mauro di Gallipoli la difficoltà è nel mettersi d’accordo per aprirla.

Dopo Gallipoli abbiamo visitato Galatina e Soleto che erano per strada. A Galatina si trova la famosa Basilica di Santa Caterina. L'edificio fu costruito su una preesistente chiesa bizantina di rito greco risalente al IX-X secolo le cui tracce sono ben visibili nel muro esterno della navata destra in cui è stata inglobata, forse per risparmiare materiale edilizio, l'abside. Per la vastità dei cicli pittorici, la basilica galatinese è seconda solo alla basilica di San Francesco d'Assisi. Dentro ci sono gli affreschi non più Bizantini, ma dello stile più tardo, di ispirazione angioina, infatti simili allo stle di Giotto. Per questo non sono tanto interessanti per un pellegrino ortodosso, però è importante la visita al vicino museo attiguo alla chiesa del Convento Cateriniano, completamente ricostruito tra il XVI e il XVII secolo in sostituzione del Monastero Orsiniano quattrocentesco, dove si conserva la reliquia del dito di Santa Caterina d’Alessandria e di tanti altri Santi (Russo F, 2006).

A Soleto ci aspettava un’escursione interessante nella chiesa di Santo Stefano, che ha fatto la guida turistica locale Francesco Manni. Ci ha fatto un racconto dettagliato sulla storia della chiesa ed anche in generale sulla storia dei cambiamenti della religione nel Salento. Per un lungo periodo nel Salento la maggior parte della popolazione era greca, quindi ortodossa di rito Bizantino ortodosso. Galatina e Soleto erano città greche. Per questo sono arrivati gli ordini francescani in queste città innanzitutto, per convertire al cattolicesimo la popolazione locale. A Galatina sono stati costruiti la Basilica di Santa Caterina e il monastero francescano. La chiesa di Soleto ha una particolarità che gli affreschi non sembrano ormai bizantini, però gli schemi iconografici seguono ancora i canoni ortodossi. Questo probabilmente è perché il committente, il prete che gestiva la chiesa, era greco, ma l’artista che ha dipinto gli affreschi era della stessa bottega che ha affrescato la Basilica di Santa Caterina.

La visita delle chiese di Galatina e Soleto può essere inclusa in un percorso turistico religioso, anche se gli affreschi di queste chiese non sono proprio bizantini. Però le visite di questi siti possono dare un'idea sulla storia dell’arte di questa terra.

 

7 luglio 2020

La seconda giornata del nostro viaggio è iniziata con la visita alla chiesetta di San Giovanni di San Cesario di Lecce. Pochi sanno che in questa piccola città esiste una chiesa Bizantina straordinaria che è quasi sempre chiusa, ed è difficile entrare. Però siamo riusciti a trovare un poliziotto che gentilmente l’ha aperta per noi. Con le mascherine, seguendo le norme di sicurezze della pandemia del coronavirus, siamo entrati nella chiesa e abbiamo cantato i canti ortodossi al Santo della chiesa San Giovanni Evangelista (Falla 1991, p. 214), ed anche a San Giovanni Battista, di quale era la festa quel giorno. Con Maria abbiamo cantato in ogni sito che abbiamo visitato. In tutte le chiese Bizantine hanno risuonato i nostri canti e sicuramente i Santi ci hanno sentito e ci hanno accompagnato durante il nostro viaggio.

Il Salento Bizantino si stava aprendo per noi piano piano, sempre nei nuovi colori, sfumature dei dipinti sugli antichi muri delle chiese.

Il nostro cammino è proseguito per Otranto – la più orientale città d’Italia, da dove in condizioni atmosferiche speciali si possono vedere le montagne della Grecia e dell'Albania all’orizzonte. Nel Duomo di Otranto si trovano le reliquie di 800 martiri di Otranto che sono stati uccisi dai turchi nel XV secolo.

Oltre le reliquie dei martiri nel Duomo si può vedere il famoso mosaico con l’albero della vita pieno di simboli, e sul muro nella navata destra della cattedrale si sono conservati gli affreschi bizantini degli Apostoli e l’icona della Madre di Dio, molto simile all’icona russa della Madre di Dio di Kazan’.

Vicino al Duomo di Otranto si trova la chiesa Bizantina di San Pietro, dove si possono ammirare vari strati degli affreschi dei secoli X – XV (Gianfreda 2010, p. 59). Fanno di più l’impressione gli affreschi dell’Ultima Cena, il Battesimo di Cristo, la Risurrezione di Cristo e tanti altri. Abbiamo cantato in questa chiesa i canti ai Santi Apostoli Pietro e Paolo e poi abbiamo ripreso il viaggio.

Uscendo da Otranto, abbiamo passato dal cosidetto laghetto di Bauxite. Anche se non c'entra niente con il pellegrinaggio, le visite ai posti della belezza divina sono anche importanti per variegare il viaggio e riempirlo di impressioni indimenticabili. Dopo aver fatto la foto con il laghetto e la terra rossa sullo sfondo abbiamo proseguito il nostro viaggio verso i ruderi del monastero San Nicola di Casole. Nel medioevo li c’è stato un grande monastero e il centro culturale con una biblioteca molto ricca che conservava tanti manoscritti preziosi, ma putroppo è stato del tutto distrutto dai turchi durante la conquista di Otranto nel XV secolo. Adesso sono rimasti solo pochi ruderi dei muri del monastero sul territorio della proprietà privata, dove i proprietari non ci hanno fatto entrare. Dopo di che siamo passati dal vicino Faro della Palascia, il punto più orientale d’Italia.

Per strada siamo entrati a Castro e abbiamo visto nel centro storico i resti dell’antica basilica bizantina vicino alla cattedrale, dove gli affreschi si possono vedere da fuori.

Abbiamo mangiato i piatti con i frutti di mare nella città di Santa Cesarea Terme ed abbiamo goduto un pò l’acqua limpida del mare ad Acquaviva di Marittima.

Dopo di questo volevamo visitare la città di Poggiardo e vedere gli affreschi della cripta Santa Maria degli Angeli con il suo ciclo di affreschi risanati e sistemati in una sorta di piccolo Museo rupestre, un caso raro di valorizzazione di tale patrimonio (Lavermicocca 2012, p. 75) e la cripta dei Santi Stefani a Vaste, però abbiamo trovato tutto chiuso. La persona responsabile che ci aveva promesso di organizzare la visita in queste cripte purtroppo era scomparsa e non ha risposto alle chiamate per diversi giorni. Non ci rimaneva nulla che partire, attraverso i campi seccati dal caldo, e augurando ogni bene a questa persona.

Al tramonto abbiamo raggiunto la città di Muro Leccese, dove si trova la chiesa di Santa Marina, che probabilmente prima era dedicata a San Nicola perché conserva frammenti degli affreschi della vita di San Nicola che ha scoperto la professoressa Marina Falla (Lavermicocca 2012, p. 79 – 81; Falla 1991, p. 103 -104). Non potevamo saltare la visita in questa chiesa con i tesori dell’arte Bizantina. Per fortuna siamo riusciti a trovare una persona che ci ha aperto la chiesa, chiamando a diverse case vicine. Abbiamo cantato con Maria i canti a San Nicola e i Santi del giorno e abbiamo finito con questo la nostra giornata piena.

 

8 luglio 2020

Mentre stavo arrivando da Lecce al nostro punto d’incontro, Maria con la famiglia sono riusciti a vedere diverse città della Grecia Salentina, nei quali gli anziani ancora parlano il dialetto grico. In queste città si possono ancora vedere le insegne in griko, e all’ogni entrata nella città vi incontra lo scritto “Kalos irtate” – “Benvenuti” in griko.

Dopo che finalmente ci siamo trovati a Zollino, siamo andati a scoprire i posti santi della parte sud-occidentale della penisola Salentina.

La giornata è iniziata per noi con le porte chiuse. Nella città di Casarano tutte le chiese abbiamo trovato chiuse: sia il santuario Madonna della Campana, che anche la chiesa di Santa Croce di Casaranello con i mosaici bizantini. Siamo riusciti a vedere solo il monumento al San Giovanni Elemosiniere – il patrono della città che si trovava sulla piazza centrale.

A Ugento pure siamo stati sfortunati. Non siamo riusciti a trovare nessuno che ci aprisse la cripta del Crocefisso con gli affreschi Bizantini bellissimi. Non rispondeva nessuno dei numeri che abbiamo provato a chiamare. Dopo aver pregato fuori la cripta, abbiamo proseguito la strada.

Nei piccoli paesi del Basso Salento c’è un silenzio misterioso, sembra che siesta dura di più rispetto agli altri posti, e la vita si ferma. Questi paesi vivono la propria vita particolare senza fretta e vanità. I giovani che ricercano lo stile di vita più attivo, di solito vanno a studiare e lavorare nel Nord Itaia. E in questi paesini ci restano solo gli anziani e bambini sotto i raggi intensi del sole Salentino.

Ci siamo consolati con il bagno nel mare nelle cosidette Maldive del Salento, dove l’acqua limpida purissima e la sabbia bianca non sono per niente peggio di quelli di Maldive.

Dopo le sfortune del mattino e vani tentativi di entrare nei santuari chiusi, la sera di quella giornata abbiamo trovato una consolazione: la chiesa straordinaria e poco nota della Madonna della Lizza di Alezio che era aperta, e abbiamo visto gli affreschi meravigliosi, di quali prima non sapevo di loro esistenza: ci sono raffigurati profeta Elia, Santo Stefano, vari icone della Madre di Dio e tanti altri frammenti, con i colori intensi, bene conservati. La chiesa costituisce un episodio significativo, punto d’incontro fra due vettori quali la cultura angioina da una parte e quella bizantina dall’altra, per un gruppo di frammentari affreschi che contiene, nella prima metà del XIV secolo (Falla 1991, p. 222).

Quel giorno a Parabita abbiamo visitato anche il santuario della Madonna della Coltura con l’affresco della Madre di Dio sulla colonna, trovata dai contadini in un modo miracoloso, perché gli animali sempre si fermavano in quel luogo dove era nascosta l’icona. Siamo entrati anche a Galatone alla chiesa barocca del Crocefisso che si conserva il frammento miracoloso dell’affresco di Santa Croce. Volevamo anche vedere i resti dell’abbazia di San Salvatore presso Sannicola, che era per strada, però la strada di campagna era talmente stretta che non siamo riusciti a passare con la macchina. Abbiamo finito la giornata con la paseggiata a Nardò serale, piena di colori e luci, e siamo tornati a Lecce al riposo meritato.

 

9 luglio 2020

E’ stata la giornata più intensa del nostro pellegrinaggio, che è coincisa con la festa dell’icona della Madre di Dio di Tihvin, ed è passato sotto la Sua protezione e la Sua guida che ci conduce non solo in questo giorno ma anche durante tutta la nostra vita verso la via della salvezza.

Il giorno è iniziato con la visita dell’abbazia di Santa Maria di Cerrate, uno dei monumenti italo-greci più significativi del Salento (Lavermicocca 2012, p. 83), che dista 15 km da Lecce. La cattedrale costruita nello stile romanico pugliese, occupa senza dubbio un posto di rilievo nel contesto della pittura bizantina della Puglia per la qualità dei suoi affreschi, databili a epoche diverse (Falla 1991, p. 123). Le tecnologie moderne danno una possibilità di vedere sullo schermo diverse fasi della storia della chiesa, e si può vedere come erano i muri della chiesa e quali affreschi c’erano nei diversi secoli. Di particolare bellezza è l’affresco della Dormizione della Madre di Dio staccato e messo in un edificio vicino del museo. Davanti questa bellezza mi sentivo senza fiato e volevo cantare i canti di questa Festa.

Dopo la visita di Cerrate ci siamo recati a Brindisi. Nella cattedrale della città abbiamo adorato le reliquie di San Teodoro Tirone, ed anche abbiamo visitato la chiesa greca di San Nicola dove ci ha incontrato il parroco padre Arsenio.

Dopo il nostro cammino è proseguito verso il parco Lama d’Antico di Fasano, dove ci siamo incontrati con padre Andrei Boitsov che è stato per anni il parroco della Chiesa Russa di Bari ed ha fatto tanto per la Chiesa. Nella chiesa rupestre di questo bellissimo parco archeologico abbiamo fatto una celebrazione ortodossa dedicata all’icona della Madre di Dio di Tihvin, di quale era festa in questo giorno. Dopo la preghiera è successo un miracolo: gli affreschi sui muri sono diventati vivi e si riempivano con i colori intensi e forti. Sembrava un segno che Dio ha accolto la nostra preghiera, e sicuramente così è stato. Gli effetti degli affreschi vivi però sono fatti grazie alle tecnologie moderne della realtà virtuale, il restauro virtuale degli affreschi.

Dopo aver ricevuto la grazia a Fasano, siamo andati a Massafra. Lì ci aspettava la presidente dell’assocciazione “Casa Russa in Basilicata” Vittoria Petrova e gentilissimo Giulio Mastrangelo, appasionato studioso del territorio, che hanno organizzato per noi la visita delle due chiese rupestri di Massafra in provincia di Taranto.

Nel sole e caldo con le macchine siamo arrivati in un posto deserto fuori la città e attraverso un sentiero stretto siamo saliti su una collina alla cripta San Simine in Pantaleo. Dagli affreschi poco si è conservato, meglio di tutto si vede l’icona della Madre di Dio nella nicchia a sinistra dell’iconostasi che divide l’altare dallo spazio per i fedeli. Presso la chiesa rupestre c’è anche uno spazio dove probabilmente viveva un monaco o un prete della chiesa. Dalla finestra di questa chiesa rupestre si può ammirare la vista sul mare e il paesaggio circostante.

Si sente la presenza di Dio particolare nei posti come questo. Anche in questa cripta abbiamo fatto una preghiera ortodossa. Sulla strada di ritorno abbiamo raccolto dei mazzetti delle piante aromatiche e così abbiamo portato con sè un pezzetino di questo luogo miracoloso.

Dopo questa cripta abbiamo visitato a Massafra il santuario Madonna della Scala con l’affresco antico bizantino della Madre di Dio del XIII sec. sopra l’altare della cattedrale e la cripta Madonna della Buona Nuova con gli affreschi di XI – XIV sec (Jacovelli 1998, p. 5 – 32). 

Questa giornata speciale sotto la protezione della Madre di Dio era finita con l’invito di venire settimana prossima alla liturgia ortodossa nella chiesa bizantina di Rivello nella vicina regione Basilicata, dove siamo andati la stessa sera per continuare il nostro viaggio domani con la scoperta dei posti santi di questa regione confinante con la Puglia. 

10 luglio 2020

Grazie all’ospitalità e disponibilità di grande donna Vittoria Petrova, il quinto giorno del nostro pellegrinaggio ha avuto luogo in Basilicata. Non sapevo prima che anche questa regione è così ricca delle chiese bizantine e santuari, cari al cuore per un pellegrino ortodosso. Secondo un’ipotesi il nome della regione Basilicata proviene dalla parola “basilica” oppure “basiliani” – così erano chiamati qui i monaci ortodossi che seguivano la regola di San Basilio il Grande. Già questo è la testimonianza della loro presenza in questa regione montuosa e tanto favorevole per la vita degi eremiti.

Dopo aver prenottato nella città molto accogliente di Valsinni siamo spostati alla città di Carbone. Nella chiesa di San Luca abbiamo adorato le reliquie di Santa Maria Egiziaca e la reliquia della Santa Croce, ed anche abbiamo visto i resti dell’antico monastero dei Santi Anastasio ed Elia del XI sec., (Appella 2015, p. 175) di quale sono rimaste solo alcune pietre, però lo stesso si sente tanta grazia in questo posto.

Dopo di che nella pittoresca città di Rivello abbiamo scoperto una chiesetta particolare dell’Annunziata, dove si trovano gli affreschi del XIII secolo di San Giovanni Battista, San Nicola e San Pietro. Proprio in questa chiesa ci sarebbe stata una liturgia ortodossa tra qualche giorno, e ci sono ritornata dopo poco. In attesa della celebrazione ortodossa, noi con Maria abbiamo cantato in anticipo in questa chiesa canti ortodossi.

Dopo una passeggiata sulle stradine strette di Rivello e dopo aver goduto le panorame meravigliose di questa città speciale, siamo andati a Maratea. Questa città è famosa con il gemellaggio con Rio de Janeiro grazie alla grande statua di Cristo benedicente sulla montagna. Su questa montagna si trova anche il santuario di San Biagio con le reliquie di questo Santo e anche San Macario il Grande. Anche le reliquie di San Biagio producono il myron – liquido miracoloso, come dalle reliquie di San Nicola di Bari. Però pochi pellegrini vengono a sapere di questo santuario e raggiungono questa città lontana. Quelli che trovano questo posto ricevono sicuramente la grazia speciale. In questo luogo sulla montagna alta il cielo sembra vicino, e le nuvole toccano le montagne, si aprono le viste sul mare e paesi vicini, sembra di vedere il mondo dall’alto, così forse Dio guarda al nostro mondo e incessantemente prende cura per noi.

Dopo il bagno nel mare di Maratea sotto la montagna con il santuario, riempiti dalla forza spirituale e corporea, siamo andati avanti, all’incontro con le nuove scoperte.

Questo pellegrinaggio lo ricorderemo per sempre. Dopo il viaggio sono tornata a casa rinnovata, pronta per iniziare una nuova vita, dove non sarò più come prima, e non so dopo cosa succederà, ma ne sono sicura che andrà tutto bene con la provvidenza divina che regolerà tutto in miglior modo.

 

I link dei video fatti da me e Maria dopo il viaggio, messi sul canale Youtube “Italia Ortodossa” in lingua russa

 

Cripta di Santa Cristina a Carpignano

https://youtu.be/tdVfb0cCorY

Grecia Salentina

https://youtu.be/9WH_mWwWhQs

Gallipoli e Chiesa di San Mauro

https://youtu.be/varYh2uOQiw

Terra d’Otranto

https://youtu.be/UWn6jgAxHo4

Abbazia di Cerrate

https://m.youtube.com/watch?v=S8xXO3dE1qU

Chiesa di Santa Caterina a Galatina

https://youtu.be/DoWg0SnjsMg

Chiesa di Santo Stefano, Soleto

https://youtu.be/_ughfrzqVp8

Chiesa di San Giovanni a San Cesario di Lecce

https://m.youtube.com/watch?v=b–jlpAHPcU

Chiesa di Santa Marina a Muro Leccese

https://m.youtube.com/watch?v=Fx0NbocZX0Y&t=27s

Il parco Lama d’Antico, Fasano

https://youtu.be/eGe2CCuMgI8

Chiese rupestri di Massafra:

https://youtu.be/3MgQJfKijGw

Basilicata Ortodossa

https://youtu.be/3ueS6hityMk