“Il Venerdì Santo” di Herz Frank

Dopo aver avuto la fortuna di lavorare (come interprete) con il regista lettone Herz Frank diversi procidani mi sembrano ora veri attori.

Chi ha visto il film ricorda, per esempio, il vecchio con un trombone. Egli ascolta l’inizio della marcia e poi con grande concentrazione entra nella musica con il suo strumento. Ho visto e rivisto quest’episodio decine di volte – perché il maestro come sempre è stato estremamente scrupoloso, tagliando ogni millimetro della pellicola che gli sembrava superfluo. Alla fine il vecchio con il suo trombone sembrava un grande attore, non da meno di Jean Gabin.

Potete immaginare il mio stupore  quando ho poi rivisto “Jean Gabin” salire sul pullman per la Chiaoiella. E non solo lui… Ho incontrato tante altre persone con i visi che io osservavo ore e ore durante il montaggio del film con Herz Frank.

Ma chi è Herz Frank? Come mai lui ha girato un film a Procida sulla processione del Venerdì Santo?

…Ricordo i suoi film dai tempi della mia gioventù sovietica. L’artista toccava sempre argomenti quasi al limite della censura. Ricordo bene lo scalpore suscitato dal suo film “Giudizio Supremo” (durante il Festival Procidano è stato presentato con un titolo un po’ sbagliato, “Giudizio Finale”). Il documentario raccontava di un condannato a morte. Per un anno il cineasta è entrato nella cella di quel giovane che si trasformava davanti ai nostri occhi… Alla fine un bandito arrogante diventava una persona quasi serafica, ripulita dalla conoscenza di una morte annunciata.

Un altro film, “C’erano una volta sette Simeone”, sui fratelli musicisti che fanno un attentato terroristico cercando di fuggire in Occidente perdendo le loro giovani vite, è diventato quasi un Requiem per l’URSS e i suoi valori trascurati e violentati.

… L’anno scorso quando Herz Frank ha portato a Roma alcune delle sue opere si è verificato un felice incontro fra lui e Stefano Francia di Sella, il direttore artistico del Festival “Il vento del cinema”. Così è nata l’idea di portare a Procida una retrospettiva di Frank, retrospettiva di film rarissimi, introvabili né in Italia né in altri paesi, provenienti dagli archivi cinematografici e dall’archivio privato del maestro. Ma poi l’idea si è sviluppata in un’altra direzione: Sergio ha invitato il regista a Procida per filmare la famosa (e bellissima) processione dei Misteri. Un napoletano, Angelo Corti, direttore dei Teatri Uniti, ha intuito la grande capacità del lettone e si è proposto come coproduttore del film.

Dopo due giorni di riprese e cinque  di montaggio è nato un piccolo capolavoro.

Non vorrei qui scrivere una recensione del film – credo che tutti i procidani lo vedranno. Vorrei soltanto ripetere le parole del maestro: “Volevo filmare non la processione stessa ma il ritratto del popolo procidano”. E questo è un grand’ insegnamento di un regista filosofo.

Herz Frank ha prodotto circa trenta film. All’anteprima procidana ha raccontato che il suo primo film di quaranta anni fa era dedicato ad un’isola e ai suoi pescatori. Ora la sua parabola artistica l’ha portato di nuovo dai pescatori, questa volta non nel Mar Baltico ma nel Mar Tirreno, così accogliente per gli artisti.

… “Mi sento come a casa” – ha detto il maestro alla fine della proiezione.

Michail Talalay